martedì 16 ottobre 2018

IL LUSSO E L'ELEGANZA SECONDO CITROËN SI CHIAMANO DS PALLAS

Allestimento top di gamma per la Citroen DS19 Pallas.

Nata nel 1955, la Citroën 19 era certamente un’auto di lusso per fascia di prezzo, prestazioni, comfort e spazio a bordo. Tuttavia, alla metà del secolo scorso, il mondo delle auto di lusso era popolato anche da grandi berline a passo lungo, con un comparto riservato ai passeggeri che erano così separati dall’elemento imprescindibile di quella classe di vetture: l’autista.
Citroën rispose nel 1959, presentando la DS19 Prestige, definita “un lussuoso ufficio viaggiante” e che spostava ancora avanti il calendario, essendo dotata, prima al mondo tra le auto di serie, di radiotelefono, anche se inizialmente funzionante nella sola regione di Parigi.

Ma il mondo cambiava con grande rapidità e una nuova generazione di clienti fece la sua comparsa nel mondo delle vetture di lusso: i giovani professionisti, gli imprenditori, gli attori e i cantanti delle nuove generazioni che certo amavano guidare (a volte anche in maniera spericolata) le proprie auto, e questo fenomeno pensionò rapidamente la gran parte dei modelli dove la presenza dello chauffeur era indispensabile.

Gli interni in pelle erano disponibili a richiesta.

Questo cambiamento epocale, per il mondo dell’automobile, avveniva oltremanica nel 1965, ma Citroën aveva giocato d’anticipo ancora una volta, perché nel settembre del 1964 aveva già presentato una nuova, speciale, finitura per la sua DS19: la Pallas.
Pallade Atena, dea della guerra e della sapienza, era la musa che ispirò l’allestimento “top di gamma” delle DS19 (poi anche per le DS20, 21 e 23, ma anche su GS, CX e persino su XM e C6). La DéeSse Pallas era ancor più confortevole, grazie a sedili più ampi con schienali rialzati, una speciale illuminazione interna di grande effetto e un miglior isolamento termico e acustico. Era più lussuosa, con un abitacolo privo di parti in metallo non rivestite, con un eccezionale interno in pelle pregiata, disponibile a richiesta, che conferiva alla berlina un fascino da salotto di lusso ed anche con una presentazione esterna rivista, con la speciale tinta metallizzata Gris Palladium (riservata alle Pallas), con profili paracolpi in acciaio satinato, copricerchi specifici ed una coppia di proiettori addizionali a lunga portata con lampade allo jodio (non presenti, per ragioni di omologazione, nel nostro Paese).

I proiettori addizionali di profondità con lampade allo jodio.

La finitura Pallas, disponibile solo sulle berline DS e di serie sulle Cabriolet, accompagnò la Dea per tutto il resto della sua carriera, rappresentando per un certo periodo il sinonimo di “oggetto di lusso”, al punto che i giovani francesi tra la fine degli anni ‘60 e la metà dei ‘70, per indicare l’eleganza o la sontuosità di una qualsiasi cosa, erano soliti dire “c’est plus Pallas!”.



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