sabato 18 maggio 2013

International Mini Meeting 2013



Quale migliore occasione, se non l'International Mini Meeting 2013, per vivere un week-end (18-19 maggio) alla scoperta della piccola, mitica, inimitabile vettura inglese? Per la prima volta il Mini Meeting si svolge in Italia, al Mugello, dove si son dati appuntamento migliaia di appassionati da tutta Europa e non solo.
Il primo International Mini Meeting ebbe luogo nel 1978 in Germania e da allora l’evento si ripete ogni anno durante il week end di Pentecoste in una diversa città europea. Ogni 5 anni l’IMM torna in Inghilterra per ricordare le origini britanniche del marchio. Giunto alla sua 37esima edizione, l’International Mini Meeting sottolinea il legame tra la Mini del passato, del presente e quella del futuro diventando così il più grande raduno di proprietari e appassionati di Mini classiche del mondo.

La British Motor Company (BMC) svelò nel 1959 il risultato del lavoro di sviluppo di una rivoluzionaria vettura compatta dal design finalizzato alla sua funzione, dalle dimensioni esterne contenute e con una generosa offerta di spazio interno, dalla guida sportiva, ma confortevole, e dai motori parsimoniosi. Al pubblico furono presentati due modelli: la Morris Mini-Minor e la Austin Seven. La doppia anteprima di queste quattro posti quasi identiche scaturiva dall’ampia gamma di marche nella disponibilità della BMC.
Il papà della Mini, l’ingegnere britannico di origini greche Sir Alec Issigonis, era riuscito a creare una vettura di piccole dimensioni le cui priorità erano lo spazio e il prezzo.
Sir Alec Issigonis propose alcune soluzioni tecniche originali e tecnicamente innovative, ma in perfetta sintonia con il suo progetto. Optò in favore della trazione anteriore con motore montato trasversalmente e spostò le ruote con cerchi da 10 pollici all’estremità della scocca. Il passo misurava 2,3 metri. La lunghezza esterna della Mini classica era di 3,05 metri, la larghezza di 1,41 e l’altezza di 1,35. Ma il dato forse più significativo era che l’80% dello spazio occupato dalla vettura compatta era a disposizione di passeggeri e di bagagli.
In sintesi, Mini classica era fatta su misura per i parcheggi più stretti e, con il suo prezzo base di 496 sterline, era perfetta anche per i bilanci più modesti. Il piacere di guida, la personalità e il design non convenzionale delle sue proporzioni resero Mini Classica da subito interessante anche per gli automobilisti che, oltre all’ingombro ridotto, cercavano agilità nei percorsi misti o ricchi di curve e uno stile immediatamente riconoscibile.
Ieri come oggi, Mini si prestava alle diverse personalizzazioni. Già nel primo anno di vita della Mini classica nacquero, infatti, i modelli Mini Van e Mini Estate. Dal 1961 Mini scoprì anche il suo profilo più strettamente sportivo quando John Cooper, amico e socio di Issigonis, intervenne sulla vettura e collaborò al lancio della prima Mini Cooper nella quale il concetto di go-kart feeling iniziò a prendere forma.

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