Guida al restauro - Interni, capote, accessori

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Guida al restauro: interni, capote, accessori

Fortunatamente, ci sono ancora fornitori entusiasti che possono ripristinare gli strumenti. Nel caso più disperato di quadrante rotto o completamente sbiadito, con una buona macchina fotografica e un programma di elaborazioni di immagini è possibile riprodurne uno nuovo partendo da un esemplare fortunatamente sopravvissuto. Allo stesso modo, ci sono specialisti in grado di riparare il rivestimento in legno spesso utilizzato per il cruscotto e i rivestimenti delle porte. Per quanto riguarda le maniglie, le cerniere, gli indicatori di direzione, le cornici dei fari e tanti altri accessori, sono sempre in coppia, e spesso le maniglie sono anche quattro. Se non sono disponibili, i pezzi esistenti possono essere utilizzati come modelli per realizzare riproduzioni. Si può realizzare uno stampo. Se l’originale è realizzato in Zamak, ottone o bronzo, un artigiano può eseguire una fusione in sabbia. Quando il pezzo originale è in acciaio, è possibile eseguire la fusione a cera persa, ma è piuttosto costosa. La stampante 3D può rivelarsi un pratico aiuto. Per le luci è ancora più difficile realizzare uno stampo per il vetro o per la plastica. In questo caso è necessario trovare altri collezionisti che abbiano una simile esigenza, in modo da condividere il notevole costo che la ricostruzione comporta. Va inoltre ricordato che, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, le protezioni metalliche esterne o le finiture come i paraurti, le modanature e le cornici dei fari, avevano vissuto tre periodi quanto all’aspetto esterno: ottone, nichel e cromo. Poiché l’aspetto esterno dell’ottone è più gratificante ed è più caratteristico per le auto d’epoca, viene spesso commesso un errore utilizzando i pezzi in ottone ai quali è stata rimossa la nichelatura. Più raramente si trova l’acciaio inossidabile. Nella maggior parte dei casi, quando un'auto d'epoca viene ritrovata dopo anni di abbandono, le superfici di questi materiali vengono ricoperte da uno strato di ossido che è protettivo solo nel caso di rame e alluminio. Pertanto, deve essere rimosso mediante decapaggio. Altri trattamenti come la schiaritura o qualsiasi trattamento termico devono essere eseguiti da professionisti che hanno una buona conoscenza della chimica industriale.

Guida al restauro: la strumentazione

IL RESTAURO DEI RIVESTIMENTI INTERNI

L'interno di un veicolo è una componente essenziale del restauro. Un cattivo lavoro o l’uso di materiale non corretto possono sminuire il buon lavoro svolto all’esterno. Gli interni spesso non riflettevano gli esterni sobri ma erano veri e lussuosi salotti alla pari delle carrozze trainate da cavalli che avevano sostituito. La struttura del telaio del sedile è cambiata dal legno ai tubi di ferro e plastica stampata. Il telaio era dotato di molle in acciaio e quella era l’unica soluzione per far sentire a proprio agio il passeggero. Se il telaio è in ferro, una volta rimosse tutte le tracce di ruggine, la soluzione migliore è la verniciatura a polvere. L'imbottitura è cambiata dal cotone idrofilo (ovatta), al feltro, alla schiuma ritagliata, ai prodotti rivestiti in schiuma o schiume autopellanti. Il cotone idrofilo e il feltro erano normalmente rivestiti di iuta, materiale vegetale che riduceva il riscaldamento e la sudorazione. I rivestimenti in pannelli del tetto, inizialmente realizzati in tela tesa su strutture in legno o acciaio, sono stati poi sostituiti da prodotti pressofusi e schiumati. Per fortuna sono ancora disponibili o facilmente realizzabili panni dello stesso tipo di quelli più vecchi. Non è difficile trovare pelli per la riparazione o la sostituzione di rivestimenti usurati, mentre per altri rivestimenti, come i pegamoidi, è meglio trovare sostituti come la finta pelle vinilica. La difficoltà principale è trovare un sellaio o un pellettiere che conosca i vecchi metodi di lavoro, i tipi di cucitura, la trapuntatura capitonné della pelle e le rifiniture. Questo lavoro richiede anche un certo grado di conoscenza storica. Il trattamento ha bisogno di attenzione nella pulizia e corretta protezione della pelle. È tecnicamente possibile e consigliabile mantenere la patina delle vecchie pelli e stabilizzare la finitura originale per evitare un ulteriore deterioramento.

Guida al restauro: gli interni

LA CAPOTE

La capote è una parte molto complessa dell’auto, che richiede una notevole abilità e conoscenza delle strutture originali da sostituire o rielaborare. Il tappezziere dovrà lavorare a stretto contatto con gli altri artigiani, per riparare o ricostruire il telaio, normalmente di acciaio o legno. Ancora una volta, avere o essere in grado di fare un disegno del meccanismo del telaio è importante, poiché la struttura è abbastanza complicata. Fortunatamente, il rivestimento sostitutivo è relativamente facile da individuare, incluso il “becco d’anatra”, che in genere comporta due strati di cotone che racchiudono uno strato impermeabile di gomma. Sui veicoli anteguerra, i dettagli o le rifiniture potevano essere realizzati in vimini e guaina dermoide o pegamoide, quindi marcivano facilmente; oggi possono essere sostituiti con polietilene o materiale in similpelle vinilica. È importante, nel caso in cui siano sostituiti in tutto o in parte i teli, calcolarne le dimensioni, tenendo conto della loro elasticità diversa dall’originale, per evitare sia le difficoltà di chiusura di un mantice troppo striminzito che le grinze di un mantice troppo abbondante. La ricostruzione delle guarnizioni di gomma può essere fatta, tagliando spezzoni da profilati indefiniti uguali agli originali, abbastanza facilmente reperibili sul mercato.

Guida al restauto: la capote

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